Blind Tennis: il 21 giugno a Cuneo un incontro formativo tra sport, empatia e scoperta

Un evento piacevole, arricchente e carico di significato: così potremmo definire l’incontro formativo promosso dal Best Point Tennis Cuneo, in occasione del torneo internazionale di tennis in carrozzina che si è svolto dal 19 al 22 giugno al Parco della Gioventù. Il circolo ha organizzato tre giornate gratuite – giovedì 19 e venerdì 20 (tennis), sabato 21 (blind tennis aperto anche ai vedenti) – con l’obiettivo di avvicinare persone con disabilità fisiche, sensoriali e cognitive al mondo dello sport.

Durante la giornata, i momenti conviviali si sono alternati ad attività strutturate, offrendo spunti profondi di riflessione: si è parlato di sport come diritto per tutti, delle difficoltà che ancora oggi esistono nel praticarlo a ogni livello, e di come l’attività sportiva possa essere al tempo stesso sfogo, concentrazione, benessere, e catalizzatore di cambiamento.

L’intervento del Presidente Daniele Cassioli – toccante e diretto – ha colpito tutti i partecipanti, in particolare chi si è trovato, forse per la prima volta, a mettersi davvero nei panni dell’altro.
Dopo la bella prova di tennis per non vedenti Daniele ha raccontato la sua storia, parlando in modo diretto e coinvolgente del proprio vissuto, del legame con lo sport e di quanto possa essere un alleato educativo. Si è riflettuto insieme sulle possibilità concrete che una persona con disabilità può avere nel mondo dello sport, quando trova contesti aperti, preparati e accoglienti.

Ecco la testimonianza del nostro istruttore di blind tennis, Marco Callegaro: “La mia esperienza maturata negli anni con Real Eyes Sport mi ha permesso di guidare con consapevolezza questo percorso formativo. Non si è trattato solo di trasmettere nozioni tecniche o esercitazioni pratiche sul blind tennis, ma di far nascere nei partecipanti una sincera curiosità e una profonda empatia verso questa disciplina e, soprattutto, verso le persone che la praticano.

Il feedback è stato straordinariamente positivo: alcuni degli istruttori, con entusiasmo e sotto la mia supervisione, hanno poi guidato attività di tennis insieme ai ragazzi ciechi e ipovedenti presenti. Un’occasione per scoprire – e dimostrare – che la distanza tra vedente e non vedente, nello sport e non solo, è molto più sottile di quanto si immagini. Basta sapersi mettere in ascolto, “sentire” davvero l’altro, e tutto diventa possibile.”

Un evento che ha lasciato un segno, e che ha insegnato qualcosa a tutti: a chi è nuovo di questo mondo, a chi lo vive ogni giorno.